Il blog della Libertà,dei giovani non comunisti,dei giovani federalisti e cattolici per il partito unitario del centrodestra

mercoledì 28 marzo 2007

SULLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

COMUNICATO

La OLD-occidente,libertà e democrazia- blocca ogni posizionarsi per le prossime elezioni comunali prendendo atto che attualmente la CDL non ha più le credenziali politico amministrative per essere considerata ad oggi 28 marzo una buona scelta per il bene e per il futuro di cantù.Attendiamo per avere una soluzione e una visuale più chiara del mondo politico canturino.Ovviamente avvieremo nel limite del possibile colloqui con tutte le liste che si richiamano alla CDL e con tutte quelle che sono interessate ad avere contatti con noi.Siamo piccoli ma agguerriti e volenterosi di lavorare per Cantù. Daremo le risposte adeguate dopo pasqua o anche prima se troveremo risposta ai nostri dilemmi.

Grazie.

GRUPPO OLD

giovedì 22 marzo 2007

GRAZIE A DIO IL TAR ESISTE E FA LE COSE POSITIVE,OGNI TANTO...

Carissimi lettori del Blog del gruppo OLD-occidente,libertà, democrazia-,
è con molta felicità che sono a commentare un evento politico che io sentivo moltissimo come il decreto Turco sulle droghe che raddoppiava la quantità consentita ad uso personale. Sono felice perchè in Italia ha vinto la linea el proibizionismo e della durezza contro le droghe pericolose per le vite di migliaia di giovani e che ingrassano le casse delle associazioni mafiose.
La falsa propaganda di centrosocialotti e rosa nel pugno è sconfitta e il ministro sen.Turco si trova di fronte ad una sconfitta personale ed a un problema politico perchè è stata pubblicamente smentita la sua linea.Chiedere le sue dimissioni mi sembra ovvio ma noi menti responsabili della casa delle libertà non ci interessa agitare questo tema a fini propagandistici ma ci interessa farlo notare perchè è un pericolo per milioni di persone.
Grazie TAR.



Presidente OLD
Alessio Pinato

domenica 11 marzo 2007

BONDI: 400.000 ISCRITTI, RECORD PER FORZA ITALIA

Un altra prova che gli italiani sono contro Prodi e contro la Linea Casini

Forte di una campagna tesseramento che ha toccato quasi i 400mila iscritti, il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi è convinto sia arrivato il momento di dire basta alla «contrapposizione politica permanente» a partire dal confronto sulla riforma elettorale. La «crisi dei partiti», spiega, «è inevitabilmente riesplosa e c’è il rischio dell’emergere di un nuovo e deleterio populismo». Episodi come «le accuse demagogiche scagliate contro la politica dal palco di Sanremo» o anche «il ritorno in grande stile, sia pure con nobili fini, dell’iniziativa referendaria», dimostrano che «la febbre è già alta».

Onorevole Bondi, sono in molti però a sostenere che l’attuale situazione è figlia della legge elettorale approvata dalla Cdl. Non è d’accordo?
«Siamo davanti a una crisi evidente del sistema, una transizione incompiuta che indebolisce le istituzioni e non garantisce un’adeguata governabilità. È un guado dal quale bisogna assolutamente uscire ed è riduttivo e superficiale attribuire tutte le colpe a una legge elettorale o all’altra. Oltretutto è ardito considerare l’attuale legge elettorale una scelta sciagurata e al tempo stesso lodare Marco Follini - che ne è stato il maggiore propugnatore - come un uomo politico saggio e lungimirante. Io credo che sia necessario ricostruire innanzitutto un rapporto nuovo e di fiducia fra maggioranza e opposizione perché questo Paese non può vivere su una contrapposizione politica permanente».

Da dove si può partire?
«In questa situazione, la crisi dei partiti è inevitabilmente riesplosa, perché per loro è sempre più complicato svolgere la funzione di collante tra società e istituzioni. Il nodo da sciogliere è proprio la frammentazione che impedisce una seria governabilità. Su questo ritengo che una classe politica responsabile dovrebbe saper trovarele adeguate contromisure».

La prossima settimana inizieranno i colloqui tra Prodi e i gruppi dell’opposizione per verificare la fattibilità di una riforma della legge elettorale. Quale sarà la posizione di Forza Italia?
«Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo precisato nell’incontro con il ministro Chiti e come ha ribadito Berlusconi nel suo intervento alla Camera. Il partito di maggioranza relativa non può isolarsi rispetto a questo impegno e anzi intende svolgere un ruolo attivo, come dovere nei confronti dei propri elettori e dell’intero Paese».

Berlusconi e Casini hanno avuto un lungo faccia a faccia di ritorno dal vertice del Ppe a Bruxelles. Ma il leader dell’Udc ha detto chiaro che lui «non cambia idea dalla mattina alla sera».
«Voglio ribadire a Casini, con pacatezza ma anche determinazione, che la forma politica di ciò che lui chiama centrismo in Italia e in Europa è rappresentata da Forza Italia. Così come i contenuti di una politica moderata, liberale e riformista sono stati realizzati dal governo presieduto da Berlusconi. Noi non temiamo, anzi sollecitiamo il confronto, ma rifiutiamo posizioni preconcette, inutilmente provocatorie e destinate solo a creare disorientamento fra i nostri elettori».

Si è chiusa la campagna tesseramento di Forza Italia. Qual è il bilancio?
«D’ora in avanti tutti dovranno fare i conti con Forza Italia, un partito consapevole delle sue responsabilità anche nei confronti di Berlusconi che troppo spesso abbiamo lasciato solo. E con noi se la dovrà vedere anche chi punta ancora a indebolire la sua leadership. In questo momento ci stiamo preparando ad un’opera di rafforzamento, indipendentemente dalla prospettiva di aggregazione politica. La campagna di adesione si è chiusa con un risultato straordinario di quasi 400mila iscritti che parteciperanno alla stagione dei congressi comunali e provinciali con l’obiettivo di aprire ottomila sedi comunali. Un impegno che va di pari passo con la nascita e la crescita dei Circoli della libertà e con la prospettiva del Partito della libertà. Che può nascere e avere solide possibilità di successo solo se Forza Italia è forte e si conferma come il perno dell’intero sistema politico italiano».

Intervista di Adalberto Signore, da Il Giornale, 10 marzo 2007

giovedì 1 marzo 2007

VERGOGNA MINISTRO D'ALEMA

Ai posteri l'ardua sentenza sul governo,è un circo.
Si apprende la frase del ministro D'Alema all'intervento,ottimo,del sen.Schifani "va la pagliaccio".Inutile dire che da un uomo con un riconosciuto alto profilo istituzionale anche se della nostra opposta parte politica non c'è lo aspettavamo.
Prima di tutto è vergogno che D'Alema si esprima così e in seconda battuta io dico che il pagliaccio è proprio lui perchè proprio D'Alema dalla Spagna disse "senza maggioranza sulla politica estera andiamo a casa",la maggioranza non c'è,però lui ancora è ministro.Vergogna D'Alema e solidarietà a Renato Schifani.

Alessio Pinato
Presidente OLD