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giovedì 6 settembre 2007

E' MORTO IL GRANDE TENORE LUCIANO PAVAROTTI

ROMA (Reuters) - Il tenore Luciano Pavarotti è morto questa mattina all'età di 71 anni. Lo ha detto il suo manager Terri Robson.



"Luciano Pavarotti è morto un'ora fa", ha detto Robson in un sms inviato a Reuters.

Il cantante, malato da tempo, era nato il 12 ottobre 1935.

"Il grande tenore... è morto oggi alle 5 nella sua casa di Modena, la città in cui era nato", si legge in un comunicato in inglese diffuso poi dal manager.

"Accanto a lui c'erano la moglie, Nicoletta; le sue figlie, Lorenza, Cristina, Giuliana e Alice; la sorella, Gabriella; i suoi nipoti e parenti e amici stretti".

Il maestro, spiega la nota, aveva combattuto "un lunga, dura battaglia contro il cancro al pancreas che alla fine si è preso la sua vita", ma era "rimasto positivo" fino alla fine.

La sua ultima performance pubblica era stata la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino, nel febbraio 2006, quando aveva cantato "Nessun Dorma".

Fino a poche settimane prima di morire, Pavarotti aveva dedicato alcune ore al giorno all'insegnamento nella sua villa estiva a Pesaro. Progettava inoltre di completare una registrazione di canzoni sacre.

Questa settimana aveva ricevuto dal governo il Premio per l'Eccellenza nella Cultura Italiana.

Durante la malattia, si legge nella nota, "era stato sostenuto dalla devozione e dall'amore della moglie, Nicoletta (Mantovani), e della loro figlia di quattro anni, Alice, e delle tre figlie avute dal precedente matrimonio, Lorenza, Cristina e Giuliana e di un gran numero di parenti, amici fedeli e colleghi".

"Era rimasto ottimista e confidava di superare la malattia ed era determinato a tornare sul palco per completare il suo 'Worldwide Farewell Tour'", il tour di addio sospeso quando il tenore si era sentito male a New York nel luglio 2006.

Pavarotti, operato l'anno scorso per un tumore al pancreas, era stato ricoverato con febbre alta l'8 agosto. Era stato dimesso il 25 agosto dopo oltre due settimane di esami e cure.


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Pavarotti, da appassionato di calcio a star della lirica


ROMA (Reuters) - Come molti ragazzi italiani, Luciano Pavarotti sognava di diventare un calciatore. Invece è entrato nell'olimpo della musica lirica ed è stato osannato da folle da stadio per il bel canto piuttosto che per le sue capacità sportive.

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Il tenore, considerato uno dei più grandi della sua generazione, divenne famoso con un'apparizione al Covent Garden di Londra nel 1963 e presto conquistò la critica con la sua voce.

Ma forse il suo più grande dono al mondo della musica lo fece quando insieme ai colleghi Placido Domingo e Jose Carreras, in occasione dei Mondiali di calcio del 1990, fece conoscere l'opera e la musica classica a milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo.

I genitori di Pavarotti volevano che Luciano avesse un lavoro stabile e per un certo periodo lavorò come venditore di assicurazioni e insegnante.

Il nome di Pavarotti cominciò a farsi notare grazie a un altro big della lirica italiana, Giuseppe di Stefano, che si ritirò dall'esibizione londinese de "La Boheme" nel 1963.

Nel 1972 si esibì in una storica "Figlia del reggimento" con nove do di petto di fila, al Metropolitan Opera di New York, che il maestro ha definito come "casa mia".

Trent'anni dopo, Pavarotti era ancora uno dei cantanti lirici più pagati anche se le sue esibizioni in pubblico diventavano sempre più rare.

CANCELLATO IL TOUR DI ADDIO

Problemi di salute hanno caratterizzato gli ultimi anni della carriera di "Big Luciano" costringendolo a cancellare diverse date del suo ultimo tour mondiale, quello dell'addio.

Nel luglio 2006 si è sottoposto a un intervento chirurgico a New York per un cancro al pancreas per poi trascorrere il periodo di convalescenza nella sua villa a Modena. Allora disse che sperava di poter presto riprendere il tour anche se dovette cancellare pochi mesi più tardi la sua prima apparizione in pubblico.

"Ho avuto tutto dalla vita, davvero tutto. E se mi verrà tolto tutto, con Dio andremo in pari", ha detto in una delle sue ultime interviste.

Nelle ultime volte in cui il tenore calcò le scene nell'ultimo decennio, Pavarotti fu criticato per la mancanza di mobilità.

Il tenore è stato anche criticato per non essere stato in grado di raggiungere tutte le note spingendo i critici a dire che la sua voce non avrebbe più avuto il vigore per esibirsi in più di un paio di pezzi alla volta.

Nel 1992, Pavarotti ammise di aver cantato in playback durante un concerto live perché non era preparato. Pavarotti si offrì inoltre di pagare la Bbc l'intero costo della trasmissione.

Tuttavia i suoi ammiratori non hanno mai smesso di tesserne le lodi.

"Pavarotti è l'ultima grande figura carismatica del nostro tempo. Gli appassionati del 'bel canto' hanno una sorta di ammirazione sconfinata per lui", ha detto lo scorso luglio, il cantante Andrea Bocelli.

Nel 2003, Pavarotti ha sposato Nicoletta Mantovani, la sua assistente 34 anni più giovane di lui e più giovane delle tre figlie del tenore, dopo aver divorziato dalla moglie dopo 37 anni di matrimonio.

Nicoletta, che aspettava due gemelli, per complicazioni perse uno dei due figli, Riccardo.

Disperato per aver perso l'unico figlio maschio, Pavarotti riversò tutto il suo amore sulla figlia femmina, Alice, e per lei ha registrato il suo primo album in assolo, in 15 anni -- un disco di musica soft pop -- che ha intitolato "Ti Adoro".

Pavarotti si è sempre rifiutato di cantare in casa "nemmeno sotto la doccia" e ha detto che non tollera di ascoltarsi mentre canta perché è un perfezionista e sente tutte le note sbagliate.

"La mia idea di un incubo è quella di essere invitato a una cena e che qualcuno metta un disco con la mia voce", ha detto una volta durante un'intervista.

Altri guai sono giunti al tenore per via del suo patrimonio finanziario, che ha attirato l'attenzione del fisco. Nel 2000 pose fine a una controversia durata quattro anni pagando oltre 12 milioni di dollari in tasse evase allo Stato.



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