Il blog della Libertà,dei giovani non comunisti,dei giovani federalisti e cattolici per il partito unitario del centrodestra

domenica 17 giugno 2007

OLD:ANCHE CULTURA NON SOLO POLITICA

La OLD con il suo presidente Pinato Alessio e uno dei suoi vice Filippo Viganò sarà presente all'inaugurazione ad Alserio della mostra personale del maestro Piero Gauli.Maestro espressionista del '900.Inizierà alle 15.30 presso il municipio in via carcano di domenica 17/6/2007.Venite numerosi perchè merita davvero.

Alessio Pinato Filippo Viganò
Presidente OLD Vice-presidente OLD

1 commento:

Anonimo ha detto...

UN PO VUOTINO QUESTO SPAZIO....
COMINCIO IO A SCRIVERE QUALCOSA COSì D' L'ESEMPIO

La nozione di cultura appartiene alla storia occidentale.

In sintesi, la cultura può essere vista come l'identità di un popolo (comprendendo la lingua, i costumi, la religione, la moneta ecc.), tuttavia si possono anche distinguere due concezioni fondamentalmente diverse:

* Una concezione umanistica o classica presenta la cultura come la formazione individuale, un’attività che consente di “coltivare” l’animo umano (deriva infatti dal verbo latino colere).
* Una concezione antropologica o moderna presenta la cultura come il variegato insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali e delle abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo. Concerne sia l’individuo sia le collettività di cui egli fa parte.

Alcuni usi tipici del termine nella vita quotidiana possono essere utili ad indicare l'estensione semantica del concetto:

* ”Ci sono enormi differenze culturali tra Oriente e Occidente”.
* ”Umberto Eco è una persona di grande cultura”.
* ”La musica pop è usata dai gruppi giovanili per affermare la loro identità culturale”.
* ”La cultura di massa ha un effetto di omologazione”.
* ”Le telenovela sono espressione della cultura sudamericana”.
* ”La cucina italiana è parte della tradizione culturale del nostro Paese”.
* ”Il dialogo tra le culture è necessario, ma difficile”.

Esistono quindi diversi significati del concetto di cultura:

* Secondo una concezione classica la cultura consiste nel processo di sviluppo e mobilitazione delle facoltà umane che è facilitato dall’assimilazione del lavoro di autori e artisti importanti e legato al carattere di progresso dell’età moderna.
* Secondo una concezione antropologica la cultura - o meglio la civiltà - presa nel suo più ampio significato etnografico è “quell'insieme complesso che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società” secondo la nota definizione dell’antropologo inglese Edward Tylor (da Cultura primitiva, 1871).

La definizione dell'Unesco considera la cultura come "una serie di caratteristiche specifiche di una società o di un gruppo sociale in termini spirituali, materiali, intellettuali o emozionali".

L'uso popolare della parola cultura in molte società occidentali può riflettere semplicemente il carattere stratificato di queste società: molti usano questa parola per designare i beni di consumo, e attività come ad esempio la cucina, l'arte o la musica. Altri usano il termine di "cultura alta" per distinguere quest'ultima da una presunta cultura "bassa", intendendo con quest'ultima l'insieme dei beni di consumo che non appartengono all'élite.
Indice
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* 1 In antropologia
* 2 In sociologia
o 2.1 Il contributo di Émile Durkheim
o 2.2 Il contributo della scuola di Chicago
o 2.3 Il contributo di Talcott Parsons
o 2.4 Nell'era della globalizzazione
* 3 Culture nazionali
* 4 Bibliografia
* 5 Voci correlate
* 6 Altri progetti

In antropologia [modifica]

La cultura in senso antropologico consiste in:

* Sistemi di norme e di credenze esplicite, elaborati in modi più o meno formalizzati.
* Costumi e abitudini acquisite da esseri umani per il semplice fatto di vivere in determinate comunità, comprese quindi le azioni ordinarie della vita quotidiana.
* Artefatti delle attività umane, dalle opere d’arte vere e proprie agli oggetti di uso quotidiano e tutto quanto fa riferimento alla cultura materiale, al sapere necessario per vivere.

Le caratteristiche che definiscono la cultura nella concezione descrittiva dell’antropologia sono principalmente tre:

* La cultura è appresa e non è riducibile alla dimensione biologica dell'uomo. Ad ex. il colore della pelle non è un tratto culturale bensì una caratteristica genetica.
* La cultura rappresenta la totalità dell'ambiente sociale e fisico che è opera dell'uomo.
* La cultura è condivisa all'interno di un gruppo o di una società. Essa è distribuita in maniera omogenea all'interno di tali gruppi o società.

Perché un'azione o un tratto possano essere definiti "culturali" occorre quindi che siano condivisi da un gruppo. Ciò però non significa che un fenomeno "culturale" debba essere obbligatoriamente condiviso dalla totalità della popolazione: è necessario lasciare spazio per la normale variabilità individuale.

Anche per quanto riguarda le variazioni di comportamento tra individuo ed individuo all'interno di una società, però, è possibile individuarne dei limiti circoscritti proprio dalle norme sociali che regolano quel determinato gruppo.

Frequentemente gli individui appartenenti ad una determinata cultura non percepiscono la loro condotta regolata da tali norme che impongono quale comportamento sia consentito e quale no.

In antropologia l'insieme di queste norme sociali (comunemente chiamate "ideali") vengono definite modelli culturali ideali.

Vedi antropologia culturale/sociale.

In sociologia [modifica]

Influenzata dagli studi dell’antropologia culturale, la sociologia si dedica con particolare attenzione allo studio della cultura.

Il contributo di Émile Durkheim [modifica]

Émile Durkheim, ponendosi il problema del perché la società mantenga un livello minimo di coesione, ritiene che ogni società si stabilisce e permane solo se si costituisce come comunità simbolica. Nel suo studio, e in quello dei suoi allievi, hanno una grande importanza le rappresentazioni collettive, cioè insiemi di norme e credenze condivise da un gruppo sociale, sentite dagli individui come obbligatorie. Esse sono considerate da Durkheim vere e proprie istituzioni sociali che costituiscono il cemento della società, consentendo la comunicazione tra i suoi membri e mutando con il cambiamento sociale.

Il contributo della scuola di Chicago [modifica]

Gli autori legati alla Scuola di Chicago sono interessati alla vita culturale nelle città americane e studiano i nuovi processi di integrazione, di comunicazione e mobilità sociale delle realtà urbane. Il sociologo William Thomas studia gli immigrati nelle società statunitensi e ritiene che le differenze di integrazione siano legate alla cultura e che la cultura abbia un carattere interattivo e processuale.

Il contributo di Talcott Parsons [modifica]

Dopo anni di scarso interesse da parte dei sociologi, Talcott Parsons riprende il tema della cultura e la considera come uno dei sottosistemi del suo sistema generale dell'azione (lo schema AGIL).

Parsons afferma che la cultura è costituita da sistemi strutturali o ordinati di simboli (che sono gli oggetti dell'orientamento all'azione), da componenti interiorizzate della personalità degli individui e da modelli istituzionalizzati dei sistemi sociali (Sistema sociale, 1951).

Parsons distingue quattro dimensioni idealtipiche principali della cultura:

* Coerenza/incoerenza - Le proposizioni culturali costituiscono un insieme in cui sono individuabili dei principi ordinatori e non un agglomerato di elementi tra loro sconnessi. Il grado interno di coerenza è tuttavia variabile. Il conflitto (fra gruppi, nel gruppo e/o nell'individuo) per esempio può non essere fattore di disgregazione, ma di ordine. Maggiore è la complessità culturale, più difficile è mantenere conformità e coerenza.
* Pubblico/privato - La cultura è pubblica nel senso che le proposizioni da cui è costituita sono codificate entro simboli e linguaggi collettivi all'interno di gruppi sociali e accessibili da tutti.
* Oggettività/soggettività - La cultura è un fatto oggettivo, nel senso che va al di là degli individui per occupare uno spazio e una rilevanza sociale autonoma. Esiste infatti un lato soggettivo della cultura, costituito dalle interpretazioni che di questa danno gli individui
* Esplicito/implicito - La cultura può essere manifesta, esplicitata, più o meno elaborata teoricamente, o può essere tacita, non tematizzata. In questo caso gli individui la condividono senza saperla necessariamente giustificare (il senso comune).

Oltre a queste dimensioni analitiche, si distinguono quattro componenti della cultura: valori, norme, concetti e simboli.

Nell'era della globalizzazione [modifica]

Con l’avvento della globalizzazione lo studio della cultura si complica e semplifica allo stesso tempo. Se nella modernità i territori erano concepiti come contenitori di culture, nell’epoca contemporanea la cultura viene studiata in una prospettiva relazionale e reticolare. L’antropologo svedese Ulf Hannerz afferma infatti che “in quanto sistemi collettivi di significato le culture appartengono innanzituto alle relazioni sociali e ai network di queste relazioni. Appartengono ai luoghi solo indirettamente e senza una necessità logica” (da La complessità culturale, 1998).

Culture nazionali [modifica]

· Australiana · Belga · Brasiliana · Coreana · Canadese · Cinese · Egiziana · Estone · Finlandese · Francese · Indiana · Indonesiana · Italiana · Giapponese · Messicana · Olandese · Portoghese · Britannica

Bibliografia [modifica]

* Ulf Hannerz, La complessità culturale, Mulino, Bologna, 1998
* James Clifford, George E. Marcus, Scrivere le culture, Roma, Meltemi, 2005
* James Clifford, I frutti puri impazziscono. Etnografia, letteratura e arte nel XX secolo, Torino, Bollati Boringhieri, 1999


Voci correlate [modifica]

* Comunità
* Civiltà
* Globalizzazione
* Gruppo sociale
* Interculturalità